Fondazione Maria Bambina Onlus
Le Suore di Maria Bambina
Le Suore della Congregazione delle Sante Capitanio e Gerosa, dette di Maria Bambina, si insediarono a Bellusco il 15 ottobre del 1898 per iniziativa del Parroco don Carlo Pellegrini che, con loro, volle istituire una Scuola Materna.
Arrivarono così a Bellusco la Madre Superiora Suor Cesarina Locatelli, cinque suore e una conversa.
Iniziarono con l’asilo, ma già negli anni venti si occupavano regolarmente anche dell’educazione elementare.
Per mancanza di spazio nell’edificio – allora più piccolo dell’attuale – l’insegnamento si faceva in un edificio posto dove oggi si trova il Municipio.
La scuola elementare era di 4 classi, la quinta venne istituita più tardi.
Si insegnava a leggere e far di conto, ma anche le preghiere e i fondamenti della nostra fede.
I bambini arrivavano a piedi dalle abitazioni intorno alle 8,30-9 e restavano fino alle 4, quando le mamme arrivavano una dopo l’altra ad attenderli sul sagrato della Chiesa.
I maschi e le femmine avevano aule separate.
A mezzogiorno i genitori portavano da casa un piatto di minestra e una fetta di pane giallo.
Il pane era fatto con la segala e la farina gialla di granoturco.
“Il pane si comprava al forno, in piazza Fumagalli vicino alla fermata del trenino.
Il fornaio metteva via qualche manciatina di pasta con cui faceva dei panini piccoli che regalava a noi bambini quando si andava a prendere il pane. Come erano buoni, caldi e croccanti appena sfornati!” ricorda una bambina di allora.
Ogni banco aveva il buco per la scodella.
A partire dagli anni ’30 il piatto di minestra cominciò ad essere preparato dalle suore nella cucina dove oggi si trova il Centro di fisioterapia di AquaeMed srl.
A Natale e nelle feste più importanti, su un grande palco allestito in fondo al grande salone, i bambini rappresentavano opere teatrali sotto la guida di qualche suora più esperta, a cui partecipavano volentieri e numerose le famiglie.
Normalmente il salone serviva invece per giocare nei giorni feriali, quando la stagione non consentiva di giocare in giardino.
Negli anni successivi al primo dopoguerra, la chiesina attuale non c’era ancora. C’era una chiesetta – detta degli Angeli – al posto dell’attuale casa del parroco.
Alle signorine più grandi veniva insegnata l’arte del cucina e del ricamo.
In genere si andava per preparare il corredo da sposa, ma molte ne ricavarono una professione per la vita.
Alla domenica, le ragazzine più grandi tornavano a ritrovarsi dalle Suore, anche se la frequenza scolastica era finita.
Era il punto di ritrovo dove ridere e confidare segreti.
Intorno agli anni ’60, la casa delle Suore viene ampliata occupando gli spazi attuali.
Questo ampliamento, ampliava sia il piano terra per soddisfare la necessità di avere nuove aule per l’educazione dell’infanzia e delle ragazze, sia il primo piano per riservare una camera privata per ogni suora con un bagno ogni due camere.
Nel 1962 viene costruita e consacrata la chiesina come quella che vediamo oggi.
Il generale miglioramento del tenore di vita che attraversa tutta l’Italia raggiunge anche la mensa dei bambini: il pasto che fino ad allora era stato limitato alla scodella di minestra, è ampliato e diversificato e comprende un primo piatto, un secondo piatto e la frutta, è servito e consumato dai bambini seduti attorno a tavolini di sei posti ciascuno.
Nel 1973 viene edificata a Bellusco la Scuola Materna Statale e nel 1978 l’Asilo Nido ‘dr. Giancarlo Gatti’ che sottraggono di anno in anno sempre più bambini alla Scuola delle Suore.
Si arriva così agli anni novanta in cui l’iniziativa della scuola pubblica risulta predominante e la provvidenziale opera delle Suore non è più insostituibile.
Contemporaneamente la secolarizzazione della società civile ha ridotto sensibilmente il numero delle vocazioni, cosicché alle anziane Suore non resta altro da fare che lasciare Bellusco e mettere in vendita l’immobile perché in altri continenti invece, l’aumento delle consacrate richiede quantità di denaro importanti per costruire là le nuove Case delle Suore di Maria Bambina.
In cento anni di storia, queste Suore hanno educato centinaia di bambini.
A tante bambine hanno insegnato il mestiere del cucito.
A tutti la dottrina.
Questo spiega l’affetto che ancora oggi circonda queste suore nella Comunità di Bellusco.
E’ in questo clima storico che nel 1998 inizia la storia della nostra Fondazione.
La Congregazione delle Suore di Maria Bambina
La Casa Generalizia delle Suore di Maria Bambina si trova a Milano in Santa Sofia nel cui monastero, una chiesetta – un vero e proprio gioiello di bellezza – viene ospitato il famoso simulacro di Maria Bambina originario di Todi.
Da Santa Sofia vengono seguite le numerose case sparse in tutto il mondo (America latina e Asia soprattutto) dove le suore si prendono cura della formazione e della emancipazione delle bambine e della assistenza agli ammalati, secondo lo spirito delle Santa fondatrice, la Santa Vincenza Capitanio.
La Congregazione venne fondata a Lovere nel 1832, ma dopo appena un anno la Fondatrice morì e la guida passò alla sua più stretta collaboratrice, la Santa Bartolomea Gerosa.
La nostra Chiesina conserva una copia dei loro ritratti più famosi.
E' nel 1842 che le Suore entrano per la prima volta in possesso del famoso simulacro di Maria Bambina in fasce, ma ci vorrà ancor a quasi mezzo secolo perché queste Suore diventino le Suore di Maria Bambina.
Questo simulacro era arrivato nelle loro mani dopo mille peripezie.
Era stato modellato da una suora francescana di Todi, suor Isabella Chiara Fornari, e portato a Milano nel 1738 da mons. Alberico Simonetta.
Peregrinò poi in alcuni istituti religiosi della città superando avverse vicende come la soppressione degli ordini religiosi voluta da Giuseppe d’Austria nel 1782, e quella analoga voluta da Napoleone nel 1810.
Dopo varie peripezie venne infine affidato a don Luigi Bosisio, parroco di San Marco, che nel 1842 lo consegnò alla comunità delle suore di carità che operava nell'ospedale Ciceri.
Nel 1876 dal Ciceri il simulacro seguì le suore nella nuova sede generalizia in via Santa Sofia.
Qui, nel 1884, la giovane Giulia Macario, baciandolo, fu miracolosamente guarita da una grave infermità.
Si pensò allora di esporre l'immagine in una cappella provvisoria finché, nel 1888, ebbe il suo posto d'onore in un vero e proprio santuario all'interno della casa.
Questi anni furono accompagnati da non pochi prodigi che crearono un forte incremento della devozione popolare a Maria Bambina e il piccolo santuario divenne meta di numerosi fedeli.
E’ a questo punto che le Suore divennero note come le Suore di Maria Bambina.
Questo è il simulacro delle Suore di Maria Bambina a Bellusco perfettamente rimesso a nuovo nel 2005, in occasione della ristrutturazione dell’immobile.